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Parlare dell'adolescenza, come delle diverse realtà antropologiche, è complesso ed anche difficile per l'intrecciarsi di nodi teoretici e morali, esistenziali e socio-culturali in un quadro complessivo denso di chiaroscuri e di contraddizioni. La visione d'insieme è ciò che può dare significato e prospettive per la riflessione. L'adolescente, che scandisce la sua esistenza per lo più sulla base di abilità e orientamenti contingenti, avverte il bisogno profondo di maestri e di modelli di vita e, nello stesso tempo, l'esigenza di avere alle spalle un riferimento religioso ultimo, che trascenda l'esperienza e sia in grado di costituire un richiamo originario della propria identità. La comunità cristiana e le istituzioni hanno un compito preciso rispetto ad un mondo globalizzato, che liquida le differenze e nello stesso tempo le omogeneizza e le materializza: lavorare per un futuro denso di dignità e di bellezza, attraverso l'ascolto della "polifonia delle metamorfosi". Sostenere la progettualità della vita giovanile, consentire una costruzione di sé e del proprio essere al mondo, significa valorizzare la vita stessa.